"Hanno invitato mezzo mondo per dire che trivella la
Basilicata alla ceca va bene, dentro i parchi nazionali,
in riva al mare, fra i campi, dietro case e ospedali,
e nelle vite umane. E cosi, per non fare ridere i polli,
la chiamano Copam, per farti pensare a Copacabana,
alla Coop, a tutto fuorchè all'assurdità di sposare
petrolio e ambiente sano" !!! (Maria Rita D'Orsogna
Ricercatrice della California State University
Northridge) !!!
Dicono che il loro scopo e' di:
identificare e comprendere i processi di funzionamento dell'industria dell'upstream petrolifero, definire gli impatti ambientali e sanitari associati con le attività estrattive, nonchè i sistemi di monitoraggio e controllo dell'ambiente circostante. Verranno inoltre analizzati gli impatti sociali, politici ed economici nonchè le opportunità di sviluppo economico dei territori coinvolti nelle attività.
Tradotto in italiano:
Vogliono farti il lavaggio del cervello che si puo' fare tutto.
Che gli impatti ambientali sono inesistenti.
Che il miele al petrolio fa bene alla salute.
Che i campi dove la Total ha seppellito veleni tossici per anni sono stati ottimamente fertilizzati dalla monnezza petrolifera.
Che il monitoraggio ENI iniziato 12 anni dopo quanto previsto e con le centraline che funzionano un giorno si e dieci no e' solo un dettaglio.
Che i rifiuti petroliferi nelle dighe di acqua potabile e le sorgenti acquifere chiuse per colpa dell'inquinamento petrolifero sono cosa buona e giusta.
Che la puzza di idrogeno solforato fa bene alla salute.
Che i campi abbandondati e i giovani che scappano via sono il progresso.
Che i tumori che aumentano e' per colpa del destino.
E chi sono fra gli invitati di questo convegno, amico di quell'altro pietoso spettacolo del convegno di Assomineraria e Confindustria svoltosi a Chieti a Febbraio dove i petrolieri hanno fatto una figura barbina?
Ovviamente solo persone di parte o gente che da fuori viene a dire ai lucani di sopportare tutto, di accettare e di starsi zitti. Gente che della Lucania, dei soprusi quotidiani dell'ENI, della Total, della permissiva legge italiana e della codardia della sua classe politica, non sa un bel niente.
(No all'Italia petrolizzata 23 Febbraio 2011)
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